mercoledì 21 giugno 2017

Che cosa è andato storto con Supernatural?


SPOILER FINO ALLA 12ª STAGIONE (compresa)
Supernatural nasce con un obiettivo ben preciso: fare paura. È questo normalmente lo scopo dei prodotti horror e, finché ha avuto le idee chiare, ha perseguito con grande efficacia il suo scopo. Puntate come Bloody Mary o Playhouse sono difficili da dimenticare (o da guardare da soli di notte). Aiutata dalla fotografia molto cupa e da una straordinaria affinità tra i personaggi, le puntate si dipanavano tra gli stati più rurali dell’America dove i protagonisti si scontravano con personaggi sempre diversi, provenienti dalle più disparate mitologie. Il legame tra Dean e Sam diventava sempre più evidente agli occhi dello spettatore, diventando a tratti quasi morboso e generando molte interpretazioni. Con pochi accenni in ogni puntata, lo spettatore veniva a conoscenza del loro passato, dei loro sentimenti, della loro situazione familiare e imparava a riconoscerli quasi come se fossero suoi stessi fratelli. Le loro personalità erano complesse e ben distinte, ma comunque complementari come i pezzi di un puzzle e si poteva essere Team Sam o Team Dean, ma ciò non significava mai disprezzare l’altro.
Una macchina, due fratelli, un cattivo da sconfiggere e un padre assente da ritrovare. Erano questi gli elementi della formula di Supernatural. Per ammissione stessa del creatore, la serie doveva essere un western moderno in cui gli eroi salvano la fanciulla, la baciano e poi cavalcano via verso l'orizzonte e, come chiunque abbia visto la serie possa notare, era proprio così che finiva la maggior parte delle puntate: con l’amata Impala del ‘67 che si allontana sgommando su una strada di campagna inondata dai raggi dorati del sole, con una canzone classic rock in sottofondo. Era la sua semplicità a renderla efficace, la sua atmosfera nostalgica e rustica, ricolma di valori intramontabili ma anche di dubbi esistenziali che tutti noi abbiamo avuto.

Quindi, che cosa può essere andato storto in un progetto così lineare?
È opinione comune dei fan che la serie avrebbe dovuto concludersi con la quinta stagione. Con l'inizio della sesta infatti essa inizia a dare l'impressione di essere stata sottoposta ad un accanimento terapeutico che porta solo a una morte lenta e agonizzante.
Fin dall'inizio, oltre al cattivo della puntata i fratelli hanno avuto un villain più potente da sconfiggere a fine stagione, ma questo non aveva mai inglobato completamente le attenzioni dei protagonisti, era solo una presenza minacciosa e incombente. Nella quarta e quinta stagione le cose sono cambiate: i nemici sono passati ad un livello superiore, e la struttura fatta di puntate a sé stanti è venuta a mancare. Ma dopotutto quando devi fermare Lucifero dal far scoppiare l’apocalisse è normale perdere interesse nella caccia a semplici vampiri o lupi mannari. Nonostante questo stravolgimento e la diluizione delle atmosfere horror, i fan non si sono lamentati. Sembrava infatti il giusto culmine della storia di questi due fratelli, che avevano sacrificato la loro vita in onore della lotta al male. Quale miglior conclusione per i loro sforzi, se non sconfiggere il Male in persona? La svolta biblica aveva portato all’introduzione di comprimari come gli arcangeli, ed aveva un non so che di geniale nella rappresentazione che aveva dato del cristianesimo e del parallelismo tra le vicende divine e quelle dei Winchester. Le rivelazioni di ogni puntata portavano shock, sorpresa, angoscia, ed un irrefrenabile desiderio di proseguire la visione e vedere come sarebbe finita la storia, anche se non mancavano episodi più leggeri seppur altrettanto brillanti. La conclusione con il sacrificio estremo era amara, ma di forte impatto emotivo e con una sua poetica. Era giusto che finisse così, anche se aveva spezzato il cuore di tutti coloro che si erano innamorati dei fratelli Winchester e delle loro avventure. Era stato, per citare il titolo dell’ultimo episodio, il loro Canto del Cigno.
Ma poi la serie è -letteralmente- tornata in vita. Sotterfugi improbabili e l’abbandono della serie da parte del suo ideatore hanno portato ad una trama stanca, che sapeva di non poter reggere il confronto con ciò che era stata prima. Un corpo senz’anima appunto, come quello del miracolosamente redivivo Sam Winchester, perfetta metafora di ciò che era diventata la serie. Ma dopotutto, dopo aver combattuto e sconfitto Satana, cos’altro avrebbe potuto mettere i bastoni tra le ruote ai nostri eroi? Gli sceneggiatori se ne sono resi conto ed hanno pensato di sopperire a questa mancanza con personaggi sempre più improbabili, sempre più invincibili, sempre meno interessanti. Leviatani, Eva (sì, QUELLA Eva, però cattiva), angeli cattivi, lo scriba di dio, Caino, la sorella cattiva di Dio, il figlio di Lucifero. Villain che sembrano solo il delirio farmacologico di un bambino che ha letto troppe volte la Bibbia, e poi ha battuto la testa molto forte. Sul serio, la sorella cattiva di Dio? Che è stata imprigionata come ne La Maschera di Ferro? E che quando viene liberata si innamora di Dean? Questo è ciò a cui porta trascinare avanti una storia per anni dopo la sua fine, senza permetterle di avere una morte dignitosa o di lasciare un bel ricordo nello spettatore. Le origini horror sono state dimenticate e il genere è passato ad una sorta di poliziesco infarcito da antagonisti tutti uguali, con sempre gli stessi poteri (far diventare gli occhi bianchi e spostare gli oggetti con la mente) e nessuna caratterizzazione. È possibile che la serie che ci regalò un memorabile Lucifero condannato ad un inferno gelido piuttosto che alle fiamme si sia ridotta a questo? L’ultima stagione, con il figlio di Lucifero e i cacciatori britannici cattivi, è una delle peggiori. Dopo l'undicesima in cui i fratelli hanno sconfitto la sorella cattiva di Dio, gli screenwriter si sono resi conto che avrebbero dovuto mettere in tavola le loro carte “migliori” per portare avanti una serie che ormai ha disgustato anche i fan più accaniti. Quale modo migliore se non tornare alle origini e riportare in vita la madre dei Winchester, morta quando erano ancora in fasce? Non ci sono parole per descrivere quanto sia patetica e disperata questa operazione. La mancanza della madre è stato il motivo per cui la serie è iniziata: il padre aveva dedicato la sua vita alla ricerca del demone che l'aveva uccisa per avere la sua vedetta, e aveva addestrato fin da subito i suoi figli affinché facessero lo stesso. Il dolore per la sua perdita ci aveva permesso di avere le scene più toccanti delle prime stagioni, qualcosa che non aveva mai abbandonato Sam e Dean, ma gli aveva dato la forza di andare avanti sulla retta via e non cedere alle tentazioni. Con il suo ritorno, anche questa figura intoccabile è stata infangata dalla piega imbarazzante che ha preso Supernatural, ed ha reciso l’ultimo legame con le sue origini. 
I fratelli
Con il proseguire del tempo e l’inettitudine sempre maggiore degli sceneggiatori, i fratelli hanno smesso di essere eroi tormentati e sono diventati delle macchiette, delle ombre, delle parodie di ciò che erano in passato. Dean, il fratello maggiore che cercava conforto nelle donne e nella caccia per colmare il vuoto della sua anima dovuto alla morte della madre e al violento trattamento del padre, è diventato un playboy con uno scarso comprendonio interessato solo ai panini, alla birra e a squallide battute a sfondo sessuale che nella bocca di un ultra trentenne fanno più che altro accapponare la pelle. Sam, il giovane fratello ribelle tormentato dai sensi di colpa, convinto di essere la causa della morte di sua madre e della sua fidanzata e con il sogno di frequentare il college e vivere una vita normale, è diventato un nerd bacchettone e incapace di relazionarsi con il sesso opposto che si emoziona ascoltando podcast su Lutero ed è completamente succube del fratello.
Il loro rapporto tormentato era uno dei capisaldi della serie: Dean, che idolatrava il padre e ricercava continuamente la sua approvazione, sognava solo di tenere insieme la famiglia e amava così profondamente il fratello da vendere la sua anima a un demone per riaverlo indietro. In Sam vedeva tutto ciò che lui pensava di non essere: intelligente, con dei sogni propri e non condizionati dal padre-sergente. Sam, con tutti i suoi difetti che lo rendevano così immedesimabile, poteva essere sì egoista ed arrogante nella sua convinzione di essere superiore al fratello e al padre, ma in realtà questo guscio negativo nascondeva una profonda insicurezza: il sentirsi sempre diverso da loro, escluso, sia per la sua giovane età che per i suoi interessi, l'avevano portato ad essere insofferente alla loro autorità e ai loro valori, ma in realtà sempre pronto a sacrificarsi completamente per loro nel momento del bisogno. I due fratelli si completavano a vicenda, non senza battibecchi, ma comunque incapaci di fare a meno l’uno dell’altro. Adesso sembrano solo due coinquilini di una sitcom, o una vecchia coppia sposata.
La morte
Per due cacciatori che combattono mostri fin da quando erano bambini, la morte è sempre stata una presenza ingombrante nelle loro vite. Quando all’inizio della seconda stagione il padre si sacrifica per  salvare la vita di Dean i due Winchester ne restano profondamente segnati e quando alla fine di quella stessa stagione Dean si ritrova ad affrontare il lutto della morte del fratello senza aver ancora avuto il tempo di risanare le sue ferite, lo spettatore riesce a capire la sua scelta di sacrificarsi ad un’ eternità di dannazione pur di poterlo riabbracciare e sapere di aver compiuto la missione della sua vita, cioè proteggerlo. La terza stagione si svolge nell’arco di un anno, in cui Sam cerca con crescente disperazione il modo di rompere il patto e permettere al fratello di vivere, senza riuscirci. La morte di Dean e la sua discesa all’inferno portano Sam sulla via della perdizione, e solo il ritorno di Dean per opera di Dio in persona riuscirà a salvarlo. La morte non viene vista come un semplice contrattempo, il ritorno dei due fratelli non è semplice, bensì dettato da cause superiori. Il ritorno di Sam aveva generato problemi per un’intera stagione che, come un domino, avevano portato alla morte di Dean e il sovvertimento delle leggi della natura dovuto al suo ritorno darà inizio all’apocalisse. Andando avanti con le stagioni, i fratelli iniziano a morire e tornare in vita come se la morte non fosse nient’altro che un piccolo contrattempo e senza alcuna conseguenza. Anche l’uccisione della Morte stessa comporta un semplice rimprovero e niente di più. Tra i fan è ormai diventato un elemento comico ricorrente, una scommessa su chi dei due morirà nella stagione corrente. Quando nemmeno la morte dei protagonisti riesce a provocare emozioni nello spettatore si dovrebbe seriamente considerare l’ipotesi di chiudere baracca e burattini e salvare il salvabile (che, a onore del vero, non è granché). 


L’atmosfera
Elemento caratterizzante di Supernatural era sempre stata la musica. Canzoni rock accompagnavano la vita e le avventure dei protagonisti ed ispiravano i titoli delle puntate, e questo elemento si è ora completamente perso. Supernatural senza il rock è come una scultura bidimensionale; sfortunatamente ciò è perfettamente in linea con la generale perdita di caratterizzazione dell’intero prodotto. Sono anni che non arriva sullo schermo una puntata che faccia paura, o che almeno ci provi, e non dimentichiamo che è una serie definita horror. Anche la fotografia è cambiata, abbandonando i suoi inquietanti toni desaturati per diventare… normale. Insignificante.
La loro macchina, cioè l'unica casa che abbiano mai conosciuto in una vita perennemente in viaggio, è diventata solo un mezzo di trasporto che Dean ama per forza di inerzia, come un vecchio pilota che sogna ancora la Ferrari dei suoi tempi di gloria.


In conclusione si può dire con tutta onestà che la serie è diventata una parodia di se stessa sotto ogni aspetto, accantonando tutto ciò che la rendeva effettivamente Supernatural, e che l'unica cosa che manca a questo calderone di pessime idee è una fine dignitosa che mostri a quello che una volta era un prodotto originale e appassionante il rispetto che gli è dovuto.

giovedì 20 giugno 2013

Robert Downey Jr farà The Avengers 2 e 3

Bonjoure!
Le vacanze sono iniziate, si muore di caldo ed è appena arrivata dalla Marvel una notizia che renderà felici molti fan di Robert Downey Jr: è ufficiale che interpreterà Tony Stark anche in The Avengers 2 e 3! Ecco ciò che ha rilasciato il sito della Marvel. 

“Io sono Iron Man.”
L'ultima frase di Tony Stark nel primo Iron Man torna alla vita oggi dato che la Marvel è felice di annunciare che Robert Downey Jr. ha firmato la ripresa del ruolo del "genio, miliardario, playboy, filantropo."
Secondo l'accordo doppio, Downey interpreterà Tony Stark/Iron Man in "The Avengers 2" e "The Avengers 3".
Downey è rappresentato alla CAA da Bryan Lourd, Jim Toth e Matt Leaf e dai suoi avvocati Tom Hansen e Stewart Brookman dello studio Hansen Jacobson.
Gli ultimi due film di Robert Downey Jr, "The Avengers" nel 2012 e "Iron Man 3" quest anno sono entrati nella top five dei film con maggiore incasso di tutti i tempi, guadagnando complessivamente più di 2,7 miliardi di dollari finora.
Joss Whedon sta scrivendo e dirigendo "The Avengers 2".
“Marvel’s The Avengers 2” is being written and directed by Joss Whedon. Con i personaggi preferiti del primo The Avengers e nuovi personaggi Marvel mai visti finora sul grande schermo, "The Avengers 2" comincerà ad essere prodotto nel marzo 2014 ed uscirà nei cinema il primo maggio 2015. 

Fantastico, no? Dopotutto Tony Stark non potrebbe essere interpretato da nessun altro!
Stay Tuned
Pittul

martedì 23 aprile 2013

Teaser Trailer Thor: the dark world e prime still dal film

Ciao, followers!
Domani partirò per Roma, quindi se da qui a lunedì ci saranno delle novità purtroppo non potrò aggiornarvi. Comunque adesso mi sono presa una pausa dallo studio per mostrarvi due fantastiche nuove immagini di Thor: The Dark World ed il tanto atteso trailer.

Chris Hemsworth as Thor in Thor: The Dark World
















Chris Hemsworth e Natalie Portman (Jane Foster) in Thor: The Dark World




















Beh, con delle anteprime simili il film non può che essere fantastico come il precedente!
Alle prossime news, stay tuned e buon ponte!
Pittul

venerdì 19 aprile 2013

Teaser poster di Thor: the dark world

Ciao, followers!
Ta-daaaaaaan, ecco il primo poster di Thor: The Dark World.

Official Teaser Poster Thor: The Dark World

Bellissimo, no? Inoltre è stato comunicato che fra pochi giorni vedremo anche il primo trailer del film, probabilmente durante la pubblicità di Iron Man 3 che vi ricordo uscirà il 24 aprile.
L'uscita di Thor 2 in Italia è invece prevista per l' 8 novembre.
Ecco la sinossi del film pubblicata nel sito ufficiale:

Nel capolavoro firmato Marvel, continuano le avventure sul grande schermo di Thor, il più forte degli Avengers, che combatte per salvare la Terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare l'universo. Nel seguito di Thor (2011) e di The Avengers (2012), il supereroe lotta per ristabilire l'ordine tra i pianeti, ma un'antica dinastia, guidata dallo spietato Malekith, minaccia di far ripiombare la Terra nell'oscurità. Affrontato da un nemico a cui nemmeno Odino ed Asgard possono opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso ed introspettivo della sua vita, che lo farà ricongiungere con Jane Foster e lo obbligherà a salvare tutto ciò che gli è caro, per salvare l'intero universo.
Stay tuned, cercherò di pubblicare il trailer appena uscirà!
Pittul

venerdì 5 aprile 2013

Tutti i trailer di Iron Man 3 -- Parte 8

Bonjoure, followers!
Ecco il secondo TV Spot di Iron Man 3!


Adesso i trailer nuovi sono finiti, ma vi riproporrò i trailer che vi avevo già mostrato tempo fa, in modo da averli tutti in ordine.
Continuate a seguirmi!
Pittul

giovedì 4 aprile 2013

mercoledì 3 aprile 2013